domenica 6 maggio 2012

Finanziaria. In ginocchio orchestre e teatri siciliani

Mercoledì 09.05.2012 alle 10 davanti alla sede dell'Ars suoneranno assieme, per protesta, l'Orchestra sinfonica siciliana, il Bellini di Catania e il Vittorio Emanuele di Messina 

Il Teatro Massimo a Palermo
"Far morire i teatri equivale a infliggere un grave colpo all'economia oltre che alla cultura". È l'appello che Cgil, Cisl, Uil e Fials hanno lanciato stamani durante la conferenza stampa che s'è tenuta nel Teatro Politeama di Palermo per denunciare la grave crisi che ha colpito, in Sicilia, il settore della cultura. La causa, hanno sostenuto i sindacati, è "l'ulteriore taglio del 30% del contributo destinato al settore", stabilito dalla Finanziaria regionale. "Questi tagli hanno gravi ripercussioni", è la tesi di Cgil, Cisl, Uil e Fials. Così, "ai 164 dipendenti dell'Orchestra sinfonica siciliana non saranno pagati gli stipendi di aprile e la stessa sopravvivenza dell'istituzione è a rischio".
Il cartello sindacale ha annunciato battaglia, "insieme in lotta i principali teatri" dell'Isola: il 9 maggio alle 10, davanti alla sede dell'Ars, in piazza del Parlamento a Palermo, alla ripresa delle attività parlamentari, si terrà "un grande concerto di protesta" degli artisti dell'Orchestra sinfonica siciliana di Palermo, del Teatro Bellini di Catania e del Vittorio Emanuele di Messina, "per chiedere - hanno insistito i sindacati - più attenzione alle istituzioni regionali".
I tagli, hanno contestato, per quest'anno si tradurranno in una riduzione del contributo della Regione di ben tre milioni di euro per l'Orchestra sinfonica siciliana. E solo a Palermo, di 900 mila euro per il Teatro Massimo e 3,5 milioni per il Teatro Biondo.
"Non chiediamo la mera erogazione di un contributo che possa mantenere la semplice la sopravvivenza", hanno affermato Francesco Assisi della Fistel Cisl, Maurizio Rosso della Cgil, Benito Carollo (Uil) e Fausto Patassi, Fials. "Vogliamo promuovere modelli produttivi che siano in grado di sfruttare al massimo le risorse rappresentate dai tecnici e dalle maestranze artistiche di tutti i teatri". Per questo è anche necessario, hanno insistito Cgil, Cisl, Uil e Fials, che sia garantita la "stabilizzazione degli orchestrali e degli artisti precari di tutte le istituzioni culturali siciliane".


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